la libertà non ha appartenenza, è conoscenza, è rispetto per gli altri e per sé

"Chi riceve di più, riceve per conto di altri; non è né più grande, né migliore di un altro: ha solo maggiori responsabilità. Deve servire di più. Vivere per servire"
(Hélder Câmara - Arcivescovo della Chiesa cattolica)

sabato 24 settembre 2022

Mantenere il terreno, perdere la guerra


 La strategia di Zelenskyj di difendere il territorio a tutti i costi è stata disastrosa per l’Ucraina.

Alla fine del 1942, quando la Wehrmacht non riuscì più ad avanzare a est, Hitler fece passare le forze di terra tedesche da una strategia “orientata contro la forza nemica” a una strategia “di mantenimento del terreno”. Hitler chiese ai suoi eserciti di difendere vasti tratti di territorio sovietico, in gran parte vuoti e irrilevanti.

“Mantenere il terreno” non solo privò l’esercito tedesco della sua capacità di riservatezza operativa e, soprattutto, della possibilità di aggirare il lento e metodico avversario sovietico; mantenere il terreno spinse anche la logistica tedesca al punto di rottura. Quando la tenuta del terreno venne combinata con infiniti contrattacchi per riconquistare territori inutili, la Wehrmacht venne condannata ad una lenta e deleteria distruzione.

Anche il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj, (presumibilmente su suggerimento dei suoi consiglieri militari statunitensi e britannici), ha adottato una strategia per mantenere il terreno nell’Ucraina orientale. Le forze ucraine sono immobilizzate all’interno delle aree urbane, e hanno preparato le difese. Di conseguenza, le forze ucraine hanno trasformato i centri urbani in fortificazioni per quelle che sono diventate “ultime resistenze”. Sono state vietate ritirate sensate da città come Mariupol [entrambi i link in inglese] che avrebbero potuto salvare molte delle migliori truppe ucraine. Le forze russe hanno risposto isolando metodicamente e schiacciando i difensori rimasti, senza possibilità di fuga o soccorso da parte di altre forze ucraine.

La determinazione di Mosca nel distruggere le forze ucraine al minor costo per le vite russe ha prevalso. Le vittime ucraine sono sempre state più pesanti di quanto riportato dal momento in cui le truppe russe hanno attraversato l’Ucraina orientale, ma ora, grazie al recente fallimento dei contrattacchi ucraini nella regione di Kherson, hanno raggiunto livelli orribili, che è impossibile nascondere. Il tasso di vittime ha raggiunto i 20.000 morti o feriti al mese [in inglese].

Nonostante l’aggiunta di 126 obici, 800.000 colpi di artiglieria e HIMARS (artiglieria missilistica statunitense), mesi di duri combattimenti stanno erodendo le fondamenta delle forze terrestri dell’Ucraina. Di fronte a questo disastro, Zelenskyj continua ad ordinare contrattacchi per riconquistare il territorio, per dimostrare che la posizione strategica dell’Ucraina nei confronti della Russia non è così disperata come sembra.

La recente avanzata ucraina verso la città di Izjum, il collegamento tra Donbass e Kharkov, è sembrato un regalo a Kiev. I satelliti statunitensi hanno indubbiamente fornito [entrambi i link in inglese] agli ucraini un’immagine in tempo reale dell’area, mostrando che le forze russe ad ovest di Izjum contavano meno di 2.000 fanti leggeri (l’equivalente della polizia paramilitare, ad esempio SWAT e fanteria aviotrasportata).

Il comando russo ha deciso di ritirare la sua piccola forza dall’area, che è circa l’1% del territorio ex ucraino attualmente sotto il controllo russo. Tuttavia, il prezzo per la vittoria della propaganda di Kiev è stato alto – a seconda della fonte [in inglese], si stima che da 5.000 a 10.000 soldati ucraini siano stati uccisi o feriti in un’area piatta e aperta che l’artiglieria, i razzi e gli attacchi aerei russi hanno trasformato in un campo di sterminio.

Data l’incapacità di Washington di porre fine [in inglese] alla guerra in Ucraina con la sconfitta delle armi russe, sembra certo che la Beltway [alla lettera “la tangenziale”, termine per indicare Washington nel linguaggio comune americano] cercherà invece di trasformare le rovine dello stato ucraino in una ferita aperta sul fianco della Russia che non si rimargini mai. Fin dall’inizio il problema con questo approccio è stato che la Russia ha sempre avuto le risorse per intensificare potentemente i combattimenti e porre fine ai combattimenti in Ucraina in termini molto duri. L’escalation è ora in corso.

In una dichiarazione pubblica [in inglese] che non dovrebbe sorprendere nessuno, il Presidente Putin ha annunciato la mobilitazione parziale di 300.000 riservisti. Molti di questi uomini sostituiranno le forze regolari dell’esercito russo in altre parti della Russia e le libereranno per le operazioni in Ucraina. Altri riservisti aumenteranno le unità russe già impegnate nell’Ucraina orientale.

***

Washington ha sempre scambiato la disponibilità di Putin a negoziare e limitare la portata e la distruttività della campagna in Ucraina come una prova di debolezza, quando era chiaro che gli obiettivi di Putin erano sempre limitati all’eliminazione della minaccia NATO alla Russia nell’Ucraina orientale. La strategia di Washington di sfruttare il conflitto [in inglese] per vendere caccia F-35 alla Germania – insieme ad un gran numero di missili, razzi e radar ai governi alleati dell’Europa centrale e orientale – le si sta ritorcendo contro.

L’establishment della Difesa ha una lunga storia di successi nel tranquillizzare gli elettori americani con cliché insignificanti. Mentre le condizioni favorevoli a Mosca si sviluppano nell’Ucraina orientale e la posizione della Russia nel mondo si rafforza [in inglese], Washington si trova di fronte ad una scelta difficile: parlare di aver “degradato la potenza russa” in Ucraina con successo, e ridimensionare le sue azioni. O rischiare una guerra regionale con la Russia, che inghiottirà l’Europa.

In Europa, tuttavia, la guerra di Washington con Mosca è più di un semplice argomento spiacevole. L’economia tedesca è sull’orlo del collasso [in inglese]. Le industrie e le famiglie tedesche sono affamate di energia che diventa sempre più costosa. Gli investitori americani sono preoccupati perché il record storico indica che la performance economica della Germania è spesso foriera di tempi economici difficili negli Stati Uniti.

Ancora più importante, la coesione sociale negli stati europei, soprattutto in Francia e Germania, è fragile. Secondo quanto riferito, le forze di polizia di Berlino [in inglese] stanno elaborando piani di emergenza per far fronte a rivolte e saccheggi durante i mesi invernali se la rete energetica della città “multiculturale” crollerà. Il malcontento sta crescendo, rendendo abbastanza plausibile che i governi in Germania, Francia e Gran Bretagna seguiranno probabilmente il percorso dei loro colleghi di Stoccolma e Roma [entrambi i link in inglese], che hanno perso o perderanno il potere a causa delle coalizioni di centrodestra.

A quest’oggi Kiev continua a fare un regalo a Mosca gettando le ultime riserve di personale contro le difese russe. Washington, insiste il Presidente Biden, sosterrà l’Ucraina “per tutto il tempo necessario”. Ma se Washington continua a prosciugare le riserve petrolifere strategiche americane [entrambi i link in inglese] e a spedire scorte di guerra americane in Ucraina, la capacità di proteggere e rifornire gli Stati Uniti competerà con il sostegno dell’Ucraina.

La Russia controlla già il territorio che produce il 95% del PIL ucraino [in inglese]. Non ha bisogno di premere più ad ovest. In questo momento sembra certo che Mosca finirà il suo lavoro nel Donbass, quindi rivolgerà la sua attenzione alla cattura di Odessa, una città russa [in inglese] che ha visto terribili atrocità commesse dalle forze ucraine contro cittadini russi nel 2014.

Mosca non ha fretta. I russi non sono altro che metodici e riflessivi. Le forze ucraine stanno morendo dissanguate [in inglese] in un contrattacco dopo l’altro. Perché correre? Mosca può essere paziente. Cina, Arabia Saudita e India stanno acquistando petrolio russo in rubli. Le sanzioni stanno danneggiando gli alleati europei dell’America, non la Russia. Il prossimo inverno probabilmente farà alterare il panorama politico europeo più di qualsiasi azione che Mosca potrebbe intraprendere. A Zakopane, una cittadina di 27.000 anime nell’estremo sud della Polonia, sta già cadendo la neve.

*****

Articolo di Douglas Macgregor pubblicato su The American Conservative il 22 settembre 2022

Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia. 

Nessun commento: