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"Chi riceve di più, riceve per conto di altri; non è né più grande, né migliore di un altro: ha solo maggiori responsabilità. Deve servire di più. Vivere per servire"
(Hélder Câmara - Arcivescovo della Chiesa cattolica)

sabato 27 marzo 2010

11.09.2001 - Attacco alle Torri Gemelle - Dalle Onde Sismiche nuove conferme: USATI ESPLOSIVI


Sab. 27.03.2010 - dal sito "MegaChip" (14.03.2010).

" I segnali sismici registrati l’11 settembre 2001 rivelano l'uso di potenti esplosivi al WTC, secondo uno studio del geofisico francese André Rousseau. Si tratta di una ricerca clamorosa, fatta da un esperto di grande preparazione e lunga esperienza, e basata su dati pubblici già disponibili.


Il Dott. André Rousseau, ex ricercatore del CNRS in geologia-geofisica e specialista in onde acustiche, ha dato il suo consenso a pubblicare un articolo che condensa le sue ricerche e le sue risposte alle domande di ReOpen911.
Ci offre qui il suo punto di vista di specialista sulla questione della distruzione del World Trade Center avvenuta martedì 11 settembre 2001. xxx

xxx Un nuovo studio dei segnali sismici l'11 settembre 2001 a New York
di André Rousseau (*), 20 febbraio 2010

L’11 settembre 2001 sono stati emessi dei segnali sismici durante il lasso di tempo in cui le Torri Gemelle del World Trade Center (la torre nord chiamata WTC1 e la torre sud WTC2 ) furono colpite dagli aerei e sono crollate, nonché durante il collasso dell'edificio 7 del WTC (conosciuto anche come WTC7) che non era stato colpito da alcun aereo.

Tra i numerosi dati sismici pubblicati su questo evento, sono quelli della stazione di registrazione sismica di Palisades, che si trova 34 km a nordest di Manhattan, che sembrano fornire i treni d'onda più adatti a essere interpretati, soprattutto per la precisa determinazione delle loro fonti. I tracciati di questi impulsi di treni di onde, tratti dalle pubblicazioni del Lamont-Doherty Earth Observatory della Columbia University, sono rappresentati nelle figure 1 e le figure 2.

I sismologi però a tutt’oggi si mostrano perplessi nelle loro analisi dei segnali registrati in quell’occasione, tanto grandi sono le contraddizioni, e risultano intrigati in modo particolare dalla presenza di "picchi" sismici prima dei crolli... (vedi Figura 4). Il presente lavoro dunque è dedicato allo studio di questi segnali sismici e ha l'obiettivo di dimostrare che solo se ci si discosta dalle spiegazioni ufficiali è possibile attribuire ai dati in esame una lettura scientifica coerente. Ciò dà luogo a una nuova interpretazione che rende caduche le asserzioni della “versione ufficiale”


Studio della composizione dei differenti treni d’onda

I treni d'onda di cui disponiamo sono:

1. i segnali delle figure 1a e 1b relativi rispettivamente al momento degli impatti degli aerei contro il WTC1 e il WTC2
2. i segnali delle figure 2a e 2b, rispettivamente contemporanei ai crolli del WTC1 e del WTC2,
3. il segnale della Figura 2c contemporaneo al crollo del WTC7.


Determinazione/ indeterminazione dell’esatto momento temporale di origine dei segnali

Nei cinque casi, l’origine dei segnali è stata attribuita dai sismologhi che pubblicano tali dati agli impatti aerei o ai successivi crolli riportati dai video (Kim et al., 2001; Irvine, 2001; Hoffman, 2006).

Lo studio della propagazione di tali segnali sismici rientra, per distanze di propagazione e per natura delle fonti, nel campo della geofisica applicata.

Però, in questo tipo di ricerche, i tempi di origine devono essere noti con grande precisione (almeno al millisecondo) per poter calcolare le velocità di propagazione delle differenti onde sismiche.

Questa condizione qui non è presente. Infatti nei nostri casi specifici il riferimento e stato calcolato - per la Torre Nord (WTC1) – utilizzando il video registrato dalla CNN grazie al banner continuo dell’orologio sullo schermo (Hoffman, 2006) e i risultati sono stati comparati a quelli ottenuti con il metodo utilizzato da Lamont (Kim et al., 2001).

Quest’ultimo è consistito nel fissare approssimativamente una velocità di 2 km/s per un’onda di Rayleigh che attraversa più stazioni (vedi figura 3) poste a distanze crescenti dal punto di origine.

Il principale inconveniente di questo procedimento però deriva dal fatto che queste stazioni non si trovano su una linea retta, che i terreni affioranti - in cui si propagano le onde di superficie - sono diversi e quindi non producono la stessa velocità di propagazione.

Infatti, il fiume Hudson si trova su una linea di faglia che separa ad ovest i terreni sedimentari del Triassico e Giurassico con intrusioni di dolerite, il tutto sormontato da sedimenti recenti dell'Olocene, e ad est dall’affioramento di formazioni cristalline e metamorfiche del Proterozoico, del Cambriano e dell’Ordoviciano.

Queste ultime formazioni sono più rapide rispetto a quelle ad occidente, il che spiega come il percorso WTC-MANY, l'unico situato a est dell’Hudson, sia più veloce di tutti gli altri percorsi, situati ad ovest e strettamente legati alla velocità di propagazione della diversa copertura sedimentaria attraversata.

In altre parole, dato che sono situate su formazioni geologiche simili, non sorprende che solo le stazioni di Pasadena a 34 km, di Arny a 67,5 km e di TBR a 51 km abbiano fornito un risultato simile.

Inoltre l'enorme indeterminazione di 2 secondi, attribuita dagli stessi autori dei calcoli (Kim et al. 2001) per la determinazione del momento d’origine di ciascun segnale sismico ci obbliga fin d'ora a prendere le distanze dalle conclusioni ufficiali.


Treni d'onda attribuiti agli impatti sulle Torri (fig. 1a e 1B)

In primo luogo, occorre interrogarsi sul significato di tali segnali in funzione della causa loro attribuita. Mentre questa causa, lo schianto di un aereo, è analoga per le due torri, la magnitudo – riflessa dalle ampiezze – dei due segnali è diversa e l'onda generata non ha la stessa velocità apparente (vedi figure 1a e 1b) nonostante le Twin Towers potessero essere considerate come un insieme unico dal punto di vista spaziale in relazione alla distanza dal sito di registrazione.

Infatti, il calcolo della velocità di propagazione effettuato sulla base dei grafici in figura 1a e 1b, la cui origine è stata fissata al momento dell’osservazione dei rispettivi impatti, indica 2900 m/s per il WTC1 e 2150 m/s per WTC2: verosimilmente si tratta di onde di Rayleigh.

Però anche se molto amplificati, i segnali non sono stati generati dagli impatti contro le torri, in quanto le onde effettivamente prodotte dai due schianti sono state ammortizzate prima di raggiungere il suolo, pur supponendo che si abbia a che fare con le stesse (basse) frequenze ... Infatti, le frequenze delle onde generate da esplosivi sono dell'ordine dell’hertz – come nel caso presente -, mentre quelle dovute a percussione sono superiori a 10 Hertz, raggiungendo piuttosto circa i 100 hertz. ... Inoltre, la banda passante usata nelle registrazioni citate non consente la registrazione di tali onde.

Quanto alla teoria della oscillazione delle torri, difesa da Irvine (2001) per spiegare questi segnali, questa non regge, perché nel caso si avrebbe un segnale "quadrato" di lunga durata e di ampiezza costante, mentre qui si osserva un segnale "a campana", indicativo di un impulso forte e di breve durata, particolarmente evidente nel caso del WTC2.


Nella misura in cui risulta geofisicamente impossibile avere due diverse velocità di propagazione per la stessa onda, alla stessa frequenza - in quanto le onde di superficie sono dispersive, vale a dire che le velocità dipendono dalle frequenze - sullo stesso percorso e a pochi minuti di distanza, bisogna arrendersi all’evidenza che le cause presunte delle onde registrate non sono corrette, e che in questo caso non sono connesse agli impatti degli aerei, ma ad un'altra fonte, come l’azionamento di un esplosivo, con un intervallo di tempo non uguale per le due torri in relazione agli impatti degli aerei. Allo stesso modo, la differenza di magnitudo dei due segnali non può che essere collegata a parametri differenti relativi a un volume di esplosivi e/o alla loro distanza dal suolo.


Treni d'onda attribuiti al crollo delle torri (fig. 2a, 2b e 2c)

Mentre per il geofisico le Torri Gemelle hanno all’incirca lo stesso peso,la stessa altezza e larghezza e lo stesso tipo di struttura interna – oltre che lo stesso punto d’ origine delle onde e la stessa distanza dalla stazione di registrazione - i segnali attribuiti al WTC1 (Fig. 2a) e WTC2 (Fig. 2b), invece di essere simili come lo imporrebbe la tesi ufficiale che attribuisce l'origine delle onde sismiche al semplice crollo delle torri, sono in realtà molto diversi in termini di “forma”, di composizione, e in particolare della loro velocità apparente, quella calcolata a partire dall’origine ufficiale.

Infatti, la registrazione relativa al WTC1 mostra i tre tipi d’onda caratteristici di una fonte esplosiva a breve (tipo "Dirac") contenuta in un materiale solido compatto:
un’onda P di velocità 6000 m/s, valore normale per un terreno cristallino o sedimentario molto consolidato (come nel caso del bedrock di Manhattan), una onda S di velocità 3500 m/s e un’onda di superficie di velocità 1800 m/s (onda di Rayleigh).

Questi valori sono compatibili con quelli registrati durante i terremoti o nelle prospezioni sismiche.

Comunque, il tracciato sismico relativo al WTC2 non mostra le onde di volume P e S osservate per il WTC1, ma solamente un'onda di superficie, la cui distribuzione delle ampiezze sulla durata è diversa da quella del WTC1.

In funzione dell’ origine specifica del segnale la velocità di propagazione è anche diversa da quella del WTC1 e pari a 2.125 m/s (onda di Rayleigh). Questa onda appare seguita da una seconda onda di Rayleigh a 4 secondi, intervallo calcolato fra i due “picchi” di ampiezza.

Lo stesso scenario si ripete per il WTC7, dove il calcolo della velocità dell’onda in funzione dell’origine determinata è simile a quello di un'onda di Rayleigh con 2200 m/s. Da notare che qui le ampiezze sono paragonabili a quelle delle onde emesse nello stesso tempo dagli impatti aerei contro le torri . Questa onda appare seguita da una seconda onda di Rayleigh di 6,7 secondi, intervallo calcolato fra i due “picchi” di ampiezza.

In tutti e tre i casi, la forma a "campana" indica una fonte impulsiva e non una vibrazione del suolo dovuta alla caduta dei materiali , del resto di modeste dimensioni, che è durata circa dieci secondi (un tempo molto lungo per un geofisico). Per inciso, c’è da dire che la durata del segnale si allunga propagandosi correlativamente alla sua attenuazione e che questa durata è più lunga per le onde di superficie le quali, essendo dispersive, hanno velocità di fasi differenti. La durata di queste onde non ci fornisce quindi alcuna informazione relativa alla sorgente, al contrario dell’ampiezza e soprattutto della frequenza.


DISCUSSIONE

Constatato che né il solo impatto degli aerei né la vibrazione di una torre né la susseguente caduta dei detriti possono essere stati la fonte delle onde sismiche registrate a 34 km di distanza e le cui basse frequenze non possono che essere provocate da fonti esplosive, occorre adesso trovare perché gli impulsi dei treni d’onda siano diversi.

Innanzitutto sono necessarie alcune considerazioni preliminari. Dobbiamo infatti distinguere le esplosioni sotterranee, subaeree (vicino al suolo, senza toccarlo) e aeree.

Le esplosioni sotterranee sono assimilabili ai terremoti, nel senso che tutta l'energia meccanica è trasmessa al terreno sotto forma di onde di volume, P (onde primarie) e S (onde secondarie) e onde superficiali (Rayleigh e Love) generate dalle precedenti quando queste raggiungono una interfaccia solido- fluida (la superficie di separazione tra la crosta terrestre e l’atmosfera per esempio) (caso 1).

Le esplosioni aeree scaricano tutta la loro energia nell’aria (onde P acustiche), e ciò che ne resta – quando e se raggiungono il suolo – è ormai insufficiente a creare onde di volume ... (si possono riscontrare onde di superficie solo su distanze brevi) (caso 2).

Le esplosioni subaeree emettono un’energia che si ripartisce in onde sonore essenzialmente nell’aria, e in onde di superficie nel terreno. Le onde di volume dissipate nell’aria non possono che ritrovarsi assai indebolite nel terreno, ma le onde di superficie sono sempre presenti (caso 3).

In breve, un'esplosione sotterranea non sarà percepita nell’aria, ma il terreno vibrerà e si originerà un tracciato di treni d’onda (onde di corpo e di superficie).

Al contrario, se si sente un'esplosione, come è successo nel nostro caso, se questa è “aerea” non darà luogo a segnali sismici, se invece è subaerea potranno generarsi delle onde di superficie.

Pertanto, possiamo affermare che - contemporaneamente agli impatti degli aerei - presso la base delle torri sono state provocate delle esplosioni cosiddette "subaeree" e il boato che ne è seguito e stato confuso con quello dello schianto degli aerei stessi (caso 3). Le torri sono state così indebolite dalla rottura delle colonne portanti. L’esplosione alla base del WTC1 è stata percepita dal testimone William Rodriguez (2006) [vedi anche Spingola (2005)].

Per quanto riguarda il crollo delle torri, si deve distinguere quella del WTC1 da quelle del WTC2 e WTC7. Il tipo di onde generate da queste due ultime torri è caratteristico di quello di una forte esplosione “subaerea” (caso 3), percepita dai testimoni. Ad esempio, per quanto riguarda il WTC2, un pompiere attesta un'esplosione prima del crollo in un'enorme nuvola di polvere (cfr. [1]), a prima vista non molto lontano dalla base della torre, accompagnata da lampi e boati secondo la testimonianza di un « Assistant-Commissioner» (cfr. [2]). Un altro vigile del fuoco, che si trovava alla base del WTC2,ha rilevato una grande esplosione 20 piani al di sotto della zona d'impatto del velivolo, pochi istanti prima che la sommità della torre crollasse (cfr. [3]).

Queste esplosioni erano troppo in alto per generare nel suolo onde di volume, mentre l'onda di Rayleigh registrata proviene probabilmente soltanto dall'esplosione situata più a ridosso del suolo.

Fra le altre esplosioni sentite alla base del WTC2 (Anonimo, 2009), una di esse ha generato la seconda onda di Rayleigh registrata 4 secondi dopo la prima. È lo stesso fenomeno verificatosi per il WTC 7. Un testimone che osservava questa torre ha sentito una specie di boato come «il fracasso di un tuono» che ha fatto esplodere le finestre verso l’esterno, mentre la base del palazzo in fiamme è crollata un secondo più tardi, prima che tutto il resto della torre ne seguisse il movimento (vedi [4]), aiutata da una seconda esplosione che ha generato un'onda di Rayleigh registrata 6,7 secondi più tardi

Per quanto riguarda WTC1, il cui crollo è iniziato dopo quello del WTC2, nonostante il fatto che fosse stato colpito prima, c’è stata un'esplosione sotterranea (caso 1) che ha preceduto la sua caduta. Questa esplosione non è stata logicamente avvertita dai testimoni alle ore 10,28 EDT, ad eccezione di quelli che si trovavano accanto alla torre (cfr. [5]), ma è stata "percepita" da una telecamera, che riprendendo le immagini della torre ed essendo appoggiata a terra è stata scossa dalla vibrazione del terreno al momento dell’esplosione (si veda [6]).

Tuttavia, è anche logico che le numerose esplosioni mostrate dai filmati ai piani superiori prima e durante i crolli non abbiano prodotto onde sismiche (caso 2) a causa della frammentazione nel tempo dell'energia detonante con moltiplicazione di fonti successive, ciascuna delle quali con impulsi limitati, non sufficienti a generare onde sismiche nel terreno.


Anche se molte demolizioni controllate ben eseguite non creano onde sismiche (airburst, esplosioni aeree, Ndt), è utile confrontare queste osservazioni con i dati sismici ottenuti durante la demolizione controllata del Kingdome a Seattle (vedi Anonimo, 2000) e Oklahoma City (Stati Uniti) (Holzer et al., 1996).

Il caso Kingdome è insolito in quanto era su esplicita richiesta dei sismologi che le esplosioni sono state parametrizzate (perché volevano approfittare dell'occasione), e quella di Oklahoma è dovuta alla ricostruzione di un attentato con l'esplosivo. Questi due esempi rientrano nei 3 casi di cui sopra, presentando una potente esplosione subaerea con conseguente emissione di onde di Rayleigh, e in cui la caduta dei detriti è irrilevante dal punto di vista sismico, anche a distanze minori di 34 km (rispettivamente, meno di 7 e 26 km).

Le altezze e la profondità delle esplosioni delle due torri WTC1 e WTC2 che hanno generato onde sismiche sono diverse. Questo è da mettere in relazione con il fatto che entrambe le torri non sono crollate nello stesso modo: infatti, il tempo intercorso fra l’impatto dell’aereo e il crollo è più lungo per WTC1 (1 ora e 42 minuti) che per WTC2 (56 minuti), e inoltre, mentre la parte superiore del WTC1 comincia a crollare obliquamente, si può affermare che soltanto una potente esplosione sotterranea posta sotto la torre abbia poi permesso a tutto l’ edificio di crollare verticalmente.

Le magnitudo locali ML, che i sismologi hanno calcolato dalle onde di superficie, offrono risultati che confermano la nostra analisi. Infatti, sulla scala Richter, esse sono superiori a 2 per le onde emesse al momento del crollo. Ora è impossibile ottenere una tale magnitudo dalla sola caduta di macerie e soprattutto su un periodo di una decina di secondi!! Anche se l'intera torre fosse stata ridotta a una palla compatta, ci sarebbe voluta una velocità di spostamento "meteoritica", in ogni caso superiore a quella dovuta alla gravità terrestre, per sperare di raggiungere una tale magnitudo!!

Inoltre, va sottolineato che la magnitudo attribuita all'esplosione sotterranea, quella del WTC1, è ML=2,3 - paragonabile al terremoto in Manhattan del 17 gennaio 2001 (ML=2,4) - mentre la magnitudo relativa all'esplosione subaerea del WTC2 è ML=2,1, quindi più debole, e questo divario – logico per le esplosioni descritte - è particolarmente significativo in scala logaritmica. Questo è da mettere in relazione al fatto che, essendo le torri conformi per massa e altezza, la caduta dei loro detriti avrebbe dovuto generare una magnitudo analoga, se essa fosse stata la sorgente delle onde…

Si noti come la geofisica applicata sia in grado di generare onde sismiche nel terreno, utilizzando fonti impulsive non esplosive di tipo "weight dropping" - che consiste nel lasciar cadere al suolo una massa di 3 tonnellate - o servendosi di “vibratori” ancorati al suolo. Ma le energie delle onde sviluppate nel terreno sono troppo piccole e permettono la loro propagazione per non più di qualche centinaio di metri ..


Relazione onde sismiche/procedimento di crollo

L’osservazione di ciascun crollo delle tre torri dimostra che è stato diverso, e ciò è da correlare all’emissione delle onde sismiche corrispondenti

Il crollo del WTC7 è quello che più si avvicina alla demolizione controllata classica, con crolli consecutivi di piani a partire dalla base dell’ edificio indebolito da una potente esplosione subaerea. Per quanto riguarda le Torri Gemelle, queste in un primo tempo sono state indebolite dalle esplosioni alla base nel momento in cui gli aerei le hanno colpite.

Poi, dobbiamo distinguere la parte dell’edificio situata al di sopra della zona d’impatto degli aerei da quella situata al di sotto.

Se le onde sismiche non hanno potuto essere generate dalle esplosioni visibili ai piani e che hanno provocato i crolli graduali dal basso verso l’alto al di sopra della zona d’impatto e dall’alto verso il basso al di sotto di questa zona, è solo a causa di una potente esplosione situata al piano terra dell’edificio per il WTC2 e di un’altra , sotterranea per il WTC1, che hanno accelerato il processo di tracollo totale emettendo le onde sismiche studiate.

Con ogni probabilità, del resto è stata proprio l’esplosione sotto il WTC1 che, facendo crollare l’edificio dalla base, ha "riposizionato" in verticale la traiettoria inizialmente obliqua del crollo della sommità del WTC1


Conclusioni

Al momento dell'impatto degli aerei contro le Torri Gemelle e del crollo di queste ultime, così come di quello del WTC7, sono state generate onde sismiche. Nella misura in cui (1) le onde sismiche non sono create che da impulsi brevi (2), dove le basse frequenze sono ascrivibili a un’energia (magnitudo) paragonabile a quella di un terremoto strumentale, queste onde rivelano indubbiamente una origine esplosiva. Anche se gli impatti degli aerei e il crollo dei detriti delle torri al suolo sono stati in grado di generare onde sismiche, in primo luogo la loro magnitudo era insufficiente per essere registrata a 34 km, e in secondo luogo non potevano che essere omogenee.

Ora, i segnali sismici mostrano differenze significative nella loro composizione e nella magnitudo e soprattutto in termini di velocità di propagazione sebbene il loro percorso sia comunque identico in condizioni identiche. Poiché questa differenza è fisicamente inspiegabile nel quadro della versione ufficiale, si deve rimettere in discussione il calcolo delle velocità effettuato a partire da un punto di origine dedotto da immagini video. Non si può che concludere che in realtà la fonte (esplosiva) è stata attivata manualmente quindi con uno sfasamento variabile per ciascuna delle origini in relazione ai video.

La composizione delle onde è indicativa dell’ubicazione della sorgente e la magnitudo dipende dall'energia trasmessa al suolo. L'origine sotterranea delle onde emesse al momento del crollo del WTC1 è dimostrata dalla presenza di onde di volume (P e S), a cui si aggiungono quelle di superficie (onde di Rayleigh), che sono presenti in tutti e cinque i casi.

La posizione della sorgente delle altre quattro esplosioni è subaerea, come dimostrato dalla presenza di onde di Rayleigh.

Le esplosioni aeree visibili sul video ai piani superiori delle Torri Gemelle non procurano onde sismiche a 34 km di distanza dalla sorgente.

Vi è un fattore dieci tra la potenza delle esplosioni contemporanee agli impatti degli aerei contro le Torri Gemelle (così come quella contemporanea al crollo del WTC 7) e la potenza di quelle – le più forti – contemporanee al loro crollo, di cui quella relativa all’esplosione sotterranea del WTC1 ha trasmesso al suolo la maggior quantità d’energia.

Si noti anche che, nella misura in cui le onde di superficie sono dispersive (la velocità dipende dalla frequenza), la durata del segnale registrato non è rappresentativa della durata del segnale alla fonte.

Infine, la demolizione controllata di tre torri, suggerita dalle testimonianze oculari e uditive, nonché dalle osservazioni sulla loro caduta, è dunque dimostrata anche dall'analisi delle onde sismiche emesse al momento degli impatti degli aerei e al momento dei crolli.

di André Rousseau (*)

(*) André Rousseau ha conseguito un dottorato di Stato francese. Si è ritirato dal CNRS, dove ha studiato in particolare le relazioni tra le caratteristiche delle onde meccaniche progressive e la geologia. Ha pubblicato numerosi articoli in geofisica a revisione paritaria (peer to peer) e partecipato a numerose conferenze, comprese quelle con comitato di selezione.

In questo articolo mette in evidenza che le onde sismiche registrate l'11 settembre a New York sono il risultato di esplosioni sotterranee e subaeree che partecipano alla demolizione controllata delle Torri Gemelle e dell'Edificio 7.


FIGURE

(Si noti che per ragioni di leggibilità, queste figure sono riprese senza modificazioni delle scale, le quali sono in un rapporto da uno a dieci fra le registrazioni al momento del crollo dei WTC1 e WTC2 e quelle al momento degli schianti, così come per la registrazione avvenuta al crollo del WTC7).


Onde emesse al momento dell'impatto degli aerei


Figura 1a : segnale registrato a Palisades durante l'impatto sul WTC1


Figura 1b : segnale registrato a Palisades durante l'impatto sul WTC2.


Onde emesse al momento del crollo delle torri


Figura 2a: segnale registrato a Palisades durante la caduta del WTC1


Figura 2b : segnale registrato a Palisades durante la caduta del WTC2


Figura 2c : segnale registrato a Palisades durante la caduta del WTC7


Figura 3 : Esatto momento temporale di origine dei segnali.


Figura 4 : I "picchi" sismici.


NOTE

TESTIMONIANZE CITATE

Le testimonianze citate nelle note (1), (2), (3) e (5) provengono da: Oral Histories From Sept. 11 Compiled by the New York Fire Department – «The New York Times» (2005)

(1) Intervista del pompiere Richard Banaciski, situato nella strada di fronte al WTC2

«Mi ricordo, stavamo… all’inizio stavamo in strada, e poi delle persone hanno cominciato a saltare, allora tutti quanti sono arretrati verso il parcheggio coperto, in direzione dell’edificio, per essere al riparo da quel che precipitava.

Ci siamo restati forse 10 o 15 minuti e mi ricordo che c’è stata proprio un’esplosione. Ciò assomigliava a quel che si vede in televisione quando si distrugge un edificio. Era come se questo facesse tutto il giro come una cintura, tutte queste esplosioni.

Tutti allora si son messi a gridare: "Correte!", e siamo tutti tornati indietro nel garage perché era dove eravamo. Correre in avanti sarebbe stato correre verso là. Non abbiamo pensato che l'edificio stesse crollando. Abbiamo pensato che ci fosse stata una grande esplosione, e che della roba stava per caderci addosso. Quindi un’enorme nuvola si è intrufolata dentro il parcheggio.»


http://graphics8.nytimes.com/packages/pdf/nyregion/20050812_WTC_GRAPHIC/9110253.PDF


(2) Intervista dell’Assistant-Commissioner Stephen Gregory situato nella strada di fronte al WTC2

«In quel momento abbiamo sentito un rumore tremendo, abbiamo sentito del rumore e quindi l'edificio è crollato.

(...) Quando ho guardato verso il World Trade Center prima che crollasse, prima che la torre 2 crollasse, (...) ho visto lampi verso la parte bassa dell’edificio. Quando ho parlato con il tenente Evangelista, sebbene né io né lui ne avessimo parlato, mi ha chiesto se avessi visto dei flash davanti alla parte bassa del palazzo, e ho risposto sì perché ho pensato, in quel momento, che non avevo idea di cosa ciò potesse essere. Voglio dire, avrebbe potuto essere una conseguenza del crollo del palazzo, delle cose che esplodono, ma ho visto dei flash flash flash e dopo ciò è apparso come se l'edificio crollasse.


Domanda: Questo era sopra o sotto la zona toccata dagli incendi?

Risposta: No, era nella parte al di sopra. Sapete com'è quando si demolisce un edificio, quando lo si fa esplodere e crollare? Questo è quello che credo di aver visto. Non ho parlato con il tenente, ma lui mi interrogò. Mi ha detto: "Io non penso di essere pazzo, ma voglio comunque chiedertelo lo stesso perché eri proprio accanto a me"; mi ha chiesto se avevo visto qualcosa su un edificio. Gli ho chiesto cosa intendesse per "vedere qualcosa". Mi ha chiesto: "Hai visto dei flash? . Gli ho risposto di sì, pensavo di aver sognato, mi ha detto che anche lui aveva visto questi flash. Non so se questo abbia un senso. Voglio dire, ho equiparato questo all’edificio che sta per crollare, e scaglia giù le cose, poteva essere stato causato da esplosioni di energia elettrica, o qualsiasi altra cosa.

Ma è davvero strano che due persone dicano più o meno la stessa cosa senza che nessuno dei due ne avesse parlato all’altro. Voglio dire, non conosco questo tizio manco per sogno. Mi trovavo solo a fianco a lui. Non lo avevo mai incontrato prima. Sapeva chi ero per via del mio nome sulla divisa, suppongo, e mi ha interpellato con un “come va, tutto bene? E, senti, a proposito, hai…” Ciò era giusto un po’ strano.

Domanda: Alla televisione abbiamo anche visto, precedentemente al primo crollo, che c’era stata un’esplosione al livello dei piani superiori.

Risposta: Sì, so dell’esplosione ai piani superiori. Era di fronte, non ho dovuto volgervi lo sguardo, avevo già lo sguardo in quella direzione. Non è che vado a dire che fosse al primo o al secondo piano, ma era in qualche punto in quell’area che ho visto quelli che mi sono apparsi come dei flash. Non so quanto fossero in basso. Voglio dire, abbiamo sentito il rumore, ma dopo tutto, non so.

http://graphics8.nytimes.com/packages/pdf/nyregion/20050812_WTC_GRAPHIC/9110008.PDF


(3) Intervista al pompiere William Reynolds, situato davanti al WTC2.

Dopo qualche istante, non so quanto esattamente, mi sono assai preoccupato per via di una grossa esplosione proveniente dalla torre sud.

Era come se sparassero per una cinquantina di metri verso ogni direzione, e poi tutto d’un colpo la cima della torre ha iniziato ad appiattirsi come un millefoglie (...).

(Il fuoco) è comparso da qualche parte al di sotto (dei piani superiori in cui il crollo è cominciato). Forse venti piani sotto la zona colpita dall’aereo.

Credevo che fosse un incendio e poi quando in seguito l’ho visto alla televisione, non mostrava in apparenza del fuoco, mostrava un getto di fumo che fuoriusciva da sotto la zona d’impatto dell’aereo.


http://graphics8.nytimes.com/packages/pdf/nyregion/20050812_WTC_GRAPHIC/9110288.PDF


(4) trasmissione radio dell’11/09/2001, i video dell’11/9 – Il crollo controllato del WTC7

Ero proprio là, sapete… guardavamo l’edificio (il WTC7), era in fiamme… i piani bassi andavano a fuoco e abbiamo sentito questo rumore… come un tuono… tutto intorno – siamo stati scioccati al vedere che il palazzo era… Ebbene, questo ha generato come un’onda d’urto che percorreva l’immobile e tutte le finestre sono esplose… Era orribile… Un secondo più tardi, il piano inferiore ha ceduto, seguito dall’edificio… Abbiamo visto il palazzo crollare interamente al suolo… eravamo sotto choc.

http://whatreallyhappened.com/WRHARTICLES/wtc7.html


(5) Intervista del tenente medico Bradley Mann, arrivato al deposito del WTC1

Eravamo sul campo lungo tutto il tempo degli eventi. Appena prima del crollo della prima torre, mi ricordo di aver sentito il suolo tremare. Ho sentito un enorme rumore, e le macerie hanno cominciato a volare dappertutto. Tutti quanti si son messi a correre laggiù. (…)

Mentre cadevano i detriti provenienti dal cielo in seguito al primo crollo, abbiamo iniziato a ritornare a est verso West Street e alcuni minuti dopo, non ricordo con più precisione, perché eravamo così occupati a vedere chi c'era e chi mancava, è successa la stessa cosa. Il suolo ha tremato di nuovo, e abbiamo sentito un altro rumore enorme, poi abbiamo visto la seconda torre che crollava. E di nuovo abbiamo corso su Vesey Street, per salvarci la pelle.


http://graphics8.nytimes.com/packages/pdf/nyregion/20050812_WTC_GRAPHIC/9110194.PDF


(6) Video della prova di un'esplosione sopravvenuta alla base del WTC1

Questo video mostra il crollo del WTC1 (…). La telecamera non era tenuta in mano, ma era direttamente collegata al suolo tramite un treppiede, cosa che ha permesso alla telecamera di catturare visivamente un tremore del suolo che è sopravvenuto circa 13 secondi prima che l'edificio crollasse. Il video mostra anche oggetto cadere dalla destra dell'edificio poco prima che la telecamera cominci a tremare. La prossimità nei tempi di questi due avvenimenti indica che sono connessi.

http://whatreallyhappened.com/WRHARTICLES/shake.html



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giovedì 25 marzo 2010

Questa sera, contro i bavagli: RAI PER UNA NOTTE





Gio. 25.03.2010 - Ore 21,00 - La trasmissione potrà essere seguita sia in televisione che su Internet, le indicazioni per farlo si trovano qui. [fine post]xxx

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mercoledì 24 marzo 2010

Il denaro, condiziona la vita di tutti, solo pochi ne sono padroni

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venerdì 19 marzo 2010

Un nuovo studio delle onde sismiche dell'11/9: c'erano esplosivi



Ven. 19.03.2010 - Rimando al sito "MegaChip" (14.03.2010), ora riportato anche qui sul mio blog. [fine post] xxx

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domenica 14 marzo 2010

Liberiamo il paese dal despota Berlusconi



Dom. 14.03.2010 - Dal Blog "ByoBlu" (13.03.2010), l'intervento di Antonio Di Pietro, ieri a piazza Del Popolo - Roma.

" Le nostre istituzioni sono state occupate con la forza della corruzione e con l’inganno della disinformazione dal piduista Berlusconi. Noi c’eravamo, a piazza Navona, all’inizio della legislatura, per avvisare per tempo gli italiani del rischio che correvamo affidando il governo a un corruttore matricolato come Berlusconi, e siamo stati presenti e attivi in ogni piazza d’Italia per informare i cittadini dei pericoli che la democrazia stava correndo. Noi c’eravamo e ci siamo. xxx

xxx All’inizio siamo stati presi per eversivi e visionari. Oggi i fatti ci danno ragione, tant’è vero che siamo tutti qui, proprio perché quei pericoli da noi paventati oggi si stanno avverando, tant’è vero che altre forze politiche li stanno avvertendo. Sì, oggi siamo qui perché è della deriva antidemocratica e neo-fascista dell’attuale governo che dobbiamo parlare, che dobbiamo occuparci e dobbiamo farlo ora, tutti insieme, prima che sia troppo tardi.

Solo di questo dobbiamo parlare oggi, e solo su questo dobbiamo impegnarci tutti insieme da oggi in poi. Di nient’altro dobbiamo avere la forza, il coraggio e l’umiltà di parlare, perché altrimenti ancora una volta si corre il rischio che le nostre parole vengano strumentalizzate. Per questo lo diciamo con il cuore in mano e con la serenità d’animo: state sereni e traete un sospiro di sollievo. Noi dell’Italia dei Valori da oggi non affronteremo altri argomenti se non quello di liberare il paese dal despota Berlusconi, perché sappiamo bene che la stampa di regime cercherà di spostare l’attenzione anche oggi da quella che è la vera ragione per cui voi siete qua: la richiesta formale ai partiti dell’opposizione di trovare con umiltà e responsabilità una speranza per costruire un’alternativa di governo e mandare a casa Berlusconi.

Certo, quel che è successo è successo, e prima o poi a bocce ferme, a democrazia salvaguardata, arriverà anche il momento per riflettere sul perché tutto questo è potuto accadere. Io sono convinto che se la politica, nel ‘94, avesse preso spunto dall’inchiesta Mani Pulite per cambiare alcune regole del gioco, oggi non saremmo qui ancora come prima e peggio di prima. Io sono certo che se la politica, dal ‘94, avesse stabilito la regola che i condannati non devono essere candidati, e che i rinviati a giudizio non devono assumere incarichi di governo, e che gli imprenditori che commettono reati non devono avere appalti o lavori dalla pubblica amministrazione, oggi avremmo una classe politica, parlamentare, di governo e imprenditoriale diversa.

Noi dell’Italia dei Valori siamo stati accusati di esagerare quando parliamo di regime, quello che ci sta propinando Berlusconi. Io non devo insegnare nulla a questi intellettuali che fanno la morale quando gridiamo al regime, ma quando un Parlamento non è più in grado di fare una legge ma soltanto di alzare una mano per un voto di fiducia ai tanti decreti legge che il governo presenta; quando un parlamento e un governo emanano soltanto provvedimenti ad-personam, e ne sono stati emessi ben 37 che riguardano soltanto Berlusconi; quando l’informazione o viene imbavagliata o viene asservita, o è connivente come in questi giorni stiamo scoprendo, quando gli organi di controllo a loro volta o sono asserviti, o vengono imbavagliati, o vengono criminalizzati come abbiamo visto in questi giorni accadere con l’Autorità di Controllo per le Comunicazioni, o nella criminalizzazione verso gli organi della magistratura, o nel bavaglio all’informazione. Ve lo ricordate l’editto contro Biagi? Ieri abbiamo scoperto che ha fatto un editto anche contro Santoro. Quando vogliamo liberarci di questo governo? La nostra solidarietà è andata ieri a Biagi ed oggi a Santoro, che avremmo voluto qui, oggi, a parlare, per testimoniare che non ci arrendiamo a coloro che vogliono zittire l’informazione libera.

Oggi l’informazione pubblica è in mano ai vari Minzolini che, come dimostrano molti recenti casi, sono a disposizione del regime di turno. Oggi l’informazione privata è quasi completamente nelle mani del Presidente del Consiglio, sia quella televisiva che la stampa. Alla faccia del conflitto di interessi! Ma dobbiamo dirlo anche in questa piazza, perché è troppo facile prendersela solo con Berlusconi per questa situazione dell’informazione: il tutto è avvenuto con il concorso di colpa grave di un centro-sinistra che in passato ha pensato di scherzare col fuoco e si è bruciato le mani. Al riguardo, sarebbe bene che i responsabili di quelle omissioni almeno oggi venissero qui a chiedere scusa agli italiani.

La magistratura è stata ridotta all’impotenza, senza mezzi, senza strumenti, senza personale, senza risorse. Ogni giorno viene criminalizzata e denigrata. Senza contare la continua serie di leggi ad-personam che continuano a farsi. Da ultimo c’è quella sulle intercettazioni, che vogliono realizzare con un decreto legge, ma io ritengo più grave quel che è avvenuto nei giorni scorsi in Parlamento, quando colpiti carte alla mano non hanno potuto fare a meno di dire sì all’autorizzazione all’arresto di Di Girlolamo. E perché Cosentino no? Perché Cosentino sta al governo? Perché si occupa ancora di fare le liste per governare le regioni? Questa è ipocrisia! Questa è presa in giro.

Ecco perché noi diciamo che questo governo deve andare a casa, perché non si occupa di quello di cui si deve occupare. Non si occupa di quello di cui il paese reale ha bisogno, di quello di cui hanno bisogno la moltitudine di giovani senza lavoro, le masse di lavoratori precari, i licenziati a iosa, le famiglie che non arrivano a fine mese, la sanità e la scuola pubblica che sono abbandonate a se stesse. Non solo, questo governo non si occupa neanche delle aziende che chiudono ogni giorno, del debito pubblico che sale vertiginosamente, della crisi che galoppa, a tal punto che lavoratori e imprenditori si ammazzano tutti i giorni, e questo governo continua ad occupare le attività del parlamento per fare leggi che servono soltanto a se stesso.

Di fronte a tutto questo, noi denunciamo che ci troviamo di fronte a un novello Nerone, che ride mentre la crisi sta uccidendo le famiglie, che ride dicendo che va tutto bene, che se la canta e se la suona da solo con le sue barzellette, mentre il paese va allo sfascio.

Allora il nostro compito non è solo quello di spegnere il fuoco oggi, ma di ricostruire il paese dalle fondamenta, partendo dalle macerie che questo governo ormai al crepuscolo ci sta lasciando. Voglio arrivare a un atto di responsabilità che mi prendo qui, e che noi partiti dell’opposizione dobbiamo prendere insieme, se vogliamo dare una risposta a questa piazza, perché questa piazza non è qui soltanto per manifestare: è qui per chiedere un’alternativa, per sapere cosa vogliamo fare noi.
Bene: qui, a nome dell’Italia dei Valori, io prendo un impegno prioritario, che sono certo anche gli altri partiti dell’opposizione avranno il coraggio e l’umiltà di prendere, anche nei confronti dell’Italia dei Valori, che molto spesso è stata denigrata dagli altri partiti dell’opposizione – come al solito se la prendono con chi grida al male, anziché con il male.

Dobbiamo tutti insieme, davanti a voi, assumere l’impegno di uno sforzo comune per abbattere democraticamente alle urne il governo Berlusconi, e per farlo dobbiamo stare uniti, perché la matematica non è un’opinione. Bisogna vincere le elezioni, vincere queste elezioni regionali, e vincere le prossime elezioni politiche. Bisogna vincere ma anche convincere, perché se vinci e da Berlusconi ci mandi un Berluschini, non cambia niente. Per questo, dobbiamo fare ora come hanno fatto i nostri padri quando, per liberarci dal fascismo, si sono messi insieme, laici e cattolici, democristiani e comunisti, liberali e socialisti. Oggi bisogna trovare la forza e l’umiltà, e noi dell’Italia dei Valori vogliamo averle. Scusateci, voi intransigenti, che vorreste che noi dell’italia dei Valori questo non lo facciamo, ma noi dobbiamo avere la forza e l’umiltà di pensare al paese, e non soltanto agli interessi di partito. Dobbiamo cercare, con forza e con umiltà, di convincere gli altri partiti a fare squadra insieme. Questo deve essere il nostro prioritario impegno se vogliamo contrastare Berlusconi, se vogliamo vincere le elezioni, se vogliamo offrire al paese un’alternativa. Dobbiamo cioè alzare di più la voce per far sapere al paese che la prossima volta alle elezioni stiano attenti, perché con Berlusconi non si scherza. Quello gli dai un dito e si prende il braccio, quello utilizza le istituzioni solo per se stesso, quello è un piduista, e come tutti i piduisti, fa tutto ciò che fa per l’interesse proprio e per la propria casta.

E allora, noi dell’Italia dei Valori siamo pronti ad assumerci le nostre responsabilità, a fare squadra comune con gli altri partiti della coalizione, e soprattutto con quella parte della società civile che non vuole arrendersi né subire in silenzio. Però per favore, anche voi, dite agli altri partiti della coalizione che se anche non è legge, alcune regole fondamentali sul piano etico dobbiamo rispettarle tutti. Se abbiamo delle mele marce, a partire da noi e continuando con gli altri partiti, mettiamole fuori noi, perché altrimenti non riusciamo a distinguerci dagli altri. Così dobbiamo fare per queste elezioni regionale, e così dobbiamo fare per le prossime elezioni politiche.

Invito perciò tutti i cittadini ad un gesto di fiducia verso di noi, e noi ad un gesto di umiltà, per rispetto vostro. Stare uniti è l’unico modo per liberare questo paese dal fascismo di ritorno. " xxx

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I Morti di Nassiriya, tante occasioni perdute per salvarli, irresponsabilità per tutti

Dom. 14.03.2010 - Da RaiNews24 (07.03.2010) (il secondo video nella prosecuzione del post).

Video n. 1/2

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xxx Video n. 2/2

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Giampaolo Giuliani aveva ragione: l'INGV scopre il radon!



Dom. 14.03.2010 - Dal Blog "ByoBlu", di Claudio Messora (13.03.2010), un post relativo ad uno recente studio dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) e dell'Universita' Roma Tre.

" E la Chiesa si rese conto che non era il sole a girare intorno alla Terra, semmai il contrario. Meglio tardi che mai. Peccato che non sia stato indolore: diffamazioni plurime, denunce per procurato allarme, 300 morti che potevano essere evitati, fiumi di intercettazioni, canzonamenti dell'intellighenzia di sta minchia, insulti, ostruzionismo, interviste RAI censurate, servizi di Superquark di minzoliniana memoria, e chi più ne ha più ne metta.
Questo è il prezzo dell'antica specialità olimpica del nuoto controcorrente: gli altri sono costretti a fare tripli avvitamenti carpiati con torsione dell'evidenza per difendere l'indifendibile - e per continuare a farsi gli affaracci loro indisturbati - e tu remi contro tutti. E non si sa perchè: in fondo basterebbe parlarsi e smetterla di giocare a chi ha la cresta più colorata del pollaio. Italians, direbbero all'estero, e infatti lo dicono. xxx

xxx «Prima di un terremoto il gas radon puo' aumentare o diminuire. Queste le conclusioni di uno studio dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) e dell'Universita' Roma Tre che ha permesso di isolare i meccanismi fondamentali che determinano la diminuzione e l'aumento del rilascio del gas radon prima di un terremoto. Il lavoro in fase di pubblicazione su Geophysical Reaserch Letters (GRL) e' stato finanziato dal progetto 'TRIGS' (www.trigs.eu), sotto il sesto programma quadro della Commissione Europea e del 'New and Emerging Science and Technology Pathfinder'. Il lavoro spiega che la diminuzione di gas radon puo' essere il precursore di processi di fratturazione e quindi anomalie negative di rilascio di gas dovrebbero essere considerate indicatrici di imminenti rotture.» [cfr.]

Bene. Bravi. Bis! A proposito, qualcuno ha nominato Giuliani, per caso? Sì, Giuliani. Quello che è stato chiamato a relazionare all'AGU, il più importante convegno scientifico mondiale sui terremoti che si tiene ogni anno a San Francisco. Ma dai... Giuliani! Il tecnico aquilano dell'INFN che da dieci anni costruisce rivelatori di gas radon, li piazza ovunque, nelle cantine, nei sotterranei delle scuole, nel ventre delle montagne, li mette in rete e ascolta i terremoti con un'approssimazione dell'80% - dice lui -, in ogni caso sicuramente superiore a quell'"I terremoti non si possono prevedere. Punto!" che ci ha propinato Piero Angela dai tromboneschi servizi di SuperQuark? Esatto, proprio quel Giampaolo Giuliani che dava fastidio, ma talmente fastidio che qualcuno si è sentito costretto, esibendosi nel triplo avvitamento carpiato di cui sopra, a sabotare le stazioni di rilevamento autofinanziate. Così, non si sa mai che poi riesce a dimostrare che ha ragione!

Adesso non mi verrete anche a dire che sarete in grado di prevedere i terremoti, vero? Ah... lo dite?
«La nostra scoperta - dice Sergio Vinciguerra, coautore della ricerca dell'Ingv - ha permesso di isolare i meccanismi fondamentali che determinano la diminuzione e l'aumento dell'emissione di radon prima dei processi di rottura, che avvengono durante terremoti o eruzioni vulcaniche. Stiamo estendendo l'analisi ad altre litologie con diversi contenuti di vuoti per studiarne l'emissione di radon in funzione del carico applicato. Questo ci permettera' nei prossimi anni di sviluppare un modello per i cambiamenti di emissione di radon osservati e fornire un supporto quantitativo all'interpretazione delle anomalie di questo gas prima di eventi sismici e vulcanici.»

Complimenti, voi sì che siete avanti! Vogliate gradire le nostre felicitazioni con doppio scappellamento a destra.

No, forse non saremmo così sarcastici se non fossimo stati costretti a interrompere un servizio prestato con garbo e attenzione ai bisogni concreti dei cittadini, a causa di quella sottocultura para-accademica di gerarchie familistiche, immarcescibili, parassitarie, che agguantano al collo l'organismo sociale e ne suggono ogni residua energia fino a ucciderlo ed a morire loro stesse sotto alle macerie della loro misera grettezza umana, incancrenita su un letto di allori putrescenti, ricettacolo di germi, batteri, invidie e meschine quanto magre consolazioni. Sono troppo buono, lo so. E' un mio difetto.

GIULIANI AVEVA RAGIONE: e l'INGV scoprì il radon!
Intervista telefonica a Giampaolo Giuliani

MESSORA: Giampaolo Giuliani, buongiorno

GIULIANI: Buongiorno a te, Claudio e ai tuoi ascoltatori e videoascoltatori.

MESSORA: Allora, oggi è il 12 marzo. Per quanto riguarda la storia della vicenda di Giampaolo Giuliani, il tecnico aquilano che studia da anni la possibilità della previsione dei terremoti mediante una sua tecnica proprietaria che misura il gas radon, è un giorno storico. E' un giorno storico perché è appena uscita un'agenzia. Titola così: "Terremoti INGV: Variazioni gas radon possono annunciare scosse". Andiamo a leggere come inizia, l'incipit di questa agenzia. "Variazioni di gas radon possono annunciare terremoti in particolare anomalie negative di rilascio del gas radon dovrebbero essere considerate indicatrici di imminenti rotture e fratturazioni tra le rocce del sottosuolo". Qui dice: "La scoperta è stata fatta dai ricercatori dell'INGV, l'Istituto Nazionale Geofisica e Vulcanologia e dall'Università di Roma Tre". Qui siamo veramente al ridicolo. Credo che neanche Gilberto Govi, o Totò avrebbero saputo inscenare una farsa di questo genere. Più avanti dicono: "Questo ci permetterà nei prossimi anni di sviluppare un modello per i cambiamenti di emissione di radon osservati e fornire un supporto quantitativo all'interpretazione delle anomalie di questo gas prima di eventi sismici e vulcanici".
Giampaolo, come commentiamo questo clamoroso dietrofront che coinvolge l'INGV per il quale fino perlomeno pochi giorni fa i terremoti erano tassativamente non prevedibili?

GIULIANI: beh, tu sai benissimo che l'INGV possiede diverse sezioni. Una di queste sezioni, con ogni probabilità, si trovava su un altro pianeta e non ha seguito le ultime vicende, che sono storiche e a livello mondiale, delle previsioni sul forte terremoto de L'Aquila che sono state osservate attraverso i rivelatori gamma di Giuliani. A me fa veramente molto piacere il fatto che venga confermato da un ente pubblico, quale l'Università di Roma Tre e l'INGV, ricercatori di questo ente, 10 anni delle attività scientifiche della ricerca portata avanti da noi attraverso delle osservazioni che ci pongono in questo momento alla testa almeno di 3 o 4 anni rispetto alle ricerche dell'INGV. Pur avendo sempre negato che era possibile o che sarebbe stato possibile attraverso il radon giungere a dei precursori sismici e prevedere i terremoti, oggi l'INGV fa marcia indietro e dice di aver scoperto la possibilità di poter prevedere attraverso le variazioni di radon i terremoti. Ci fa molto sorridere ma siamo nello stesso tempo veramente molto felici, felicissimi perché è un momento storico come tu dici. Noi siamo talmente avanti che ciò che loro prevedono di poter fare nel futuro, un futuro lontano, noi stiamo invece già lavorando per un sistema di early world in system planetario, cioè che permetterà di poter dare un allarme utile sul terremoto su tutto il pianeta. Certo ci vorrà del tempo ma con il gruppo che si è costituito mediante la collaborazione di Dimitar Ouzounov dagli Stati Uniti, Sergej Pulinet da Mosca, Katzumi Hattori dall'Università di Chiba in Giappone e dai ricercatori che collaborano con Giuliani, come Gianfranco Totani e Giulia Fioravante, stiamo noi già lavorando su questo sistema che ci permetterà di poter, nel prossimo futuro più presto possibile, dare questa possibilità all'umanità e questo ci rende veramente felici, perché l'agenzia che è uscita oggi fa vedere anche quale sia stato in questo ultimo anno in particolare, senza volere andare ancora più indietro, l'atteggiamento di quella parte di ricercatori italiani che si sono dimostrati delle persone poco affidabili Dovrebbero vergognarsi per il comportamento che hanno avuto. Non sto parlando dei ricercatori che in questo momento stanno pubblicando questa cosa, ma di chi sfrontatamente ci ha maltrattato, ci ha denunciato ha tentato di rovinarci, ha tentato di metterci alla berlina, non solo in Italia ma davanti a tutto il mondo scientifico.

MESSORA: sai che noi abbiamo seguito sempre da vicino tutta questa vicenda e qui scrivono una cosa, Vinciguerra: "a differenza di quanto comunemente si ritiene, particolarmente alla luce dei recenti dibattiti sul terremoto de L'Aquila, oltre che ad aumenti di emissione di radon prima di un evento sismico, si è spesso osservate ad anomalie negative, cioè diminuzione di emissioni in diversi contesti geologici". Cioè stanno dicendo che un sisma può verificarsi non in conseguenza di un aumento di radon ma più spesso anche in relazione a una diminuzione. Però la parola chiave che qui dicono contrariamente a quanto si è ritenuto nel dibattito che ha coinvolto L'Aquila, ovvero non lo dicono ma tra virgolette è Giampaolo Giuliani, io qui posso dare una testimonianza concreta, diretta, di prima mano e tra l'altro anche documentabile con video datati, in cui tu spiegavi proprio questo che il terremoto può verificarsi sia in conseguenza di un aumento vertiginoso della misurazione di gas radon ma anche in conseguenza di una diminuzione molto rapida. Quindi non è vero che loro hanno aggiunto una scoperta ulteriore, una specificazione diversa rispetto alla declinazione della tua ricerca, ma sono constatazioni che tu stesso in rete, qua su Byoblu.com ci fornivi già mesi e mesi or sono.

GIULIANI: Certo. Le risposte che loro hanno ottenuto attraverso la loro ricerca, ricerca che è stata effettuata su dei campioni di roccia e di altro materiale, le misure che loro hanno effettuato le hanno effettuate attraverso l'osservazione di particelle alfa, che sono quelle che si producono attraverso il decadimento del radon. Loro osservano attraverso i comuni radometri. Noi abbiamo sempre detto e rimarcato che queste osservazioni, che hanno dato e prodotto dieci anni di dati dalla ricerca di Giuliani, vengono effettuati con una macchina che Giuliani stesso ha prodotto e che gli permette di vedere non le particelle alfa, ma le particelle gamma, diciamo fotoni gamma che vengono osservati attraverso questo strumento, in particolare su elementi prodotti di decadimento del radon. E la dice lunga perché ciò che loro hanno osservato su questi diversi composti dà loro una risposta alla quale ancora non sono praticamente coscienti, in realtà, di ciò che stanno osservando. Ciò che invece noi abbiamo estrapolato ormai da più di 5 anni è comprendere quel meccanismo che loro hanno osservato attraverso l'esperimento che hanno effettuato su questi campioni, noi lo avevamo già effettuato ad aprile 2008 in tandem con il Dipartimento Disat dell'Università de L'Aquila, un esperimento effettuato a Piazza del Teatro a L'Aquila, producendo delle pressioni sul terreno e misurando con il nostro rivelatore gamma le accelerazioni che subiva il radon in base alle pressioni che venivano effettuate sul terreno.

MESSORA: Se ricordo bene tutto questo è presente nel DVD che esce giusto giusto lunedì prossimo. Ma adesso che cosa cambierà dopo questa rivelazione di questa sezione dell'INGV nei tuoi confronti? Che cosa ti aspetti?

GIULIANI: Io nei miei confronti da loro non mi aspetto niente, perché io sono felice e faccio tantissimi auguri ai ricercatori che hanno portato avanti questa osservazione scientifica. Mi congratulo anche con loro perché hanno avuto il coraggio di affermare questa cosa e io non so se il presidente dell'INGV sia a conoscenza, sicuramente oggi avrà letto, visto che hanno sempre mentito...

MESSORA: che è formalmente Enzo Boschi ancora.

GIULIANI: Sì. Lo hai detto tu e non l'ho detto io, quindi può darsi che il terremoto lo faccia lì a Milano adesso. A me rende felicissimo, perché finalmente loro parlano di possibilità di osservazioni attraverso le osservazioni di radon, di poterle correlare con i terremoti. Da questo momento in poi 10 anni di ricerca scientifica svolta da Giuliani, potrà sicuramente essere pubblicata senza subire gli oltraggi e i freni che gli sono stati imposti fino a questo momento e non solo, ma noi stiamo già lavorando, come dicevo prima, su un sistema di prevenzione a livello planetario. Loro dichiarano che in un futuro, non si capisce bene quando, saranno in grado di poterlo fare. Voglio mettere in risalto questo, che un gruppo internazionale, L'Aquila, Mosca, Stati Uniti e Giappone, sta già mettendo a punto un sistema per regalare all'umanità la possibilità di poter essere allertata con un tempo di margine sufficiente per salvare delle vite umane dove gli uomini vivono ancora oggi a rischio sismico.

MESSORA: questo immagino sia anche un'implicita risposta a quei colloqui che sono emersi dalle intercettazioni telefoniche che coinvolgevano proprio Franco Barberi e Guido Bertolaso, in cui qualcuno si riferiva a te come a "quello scemo di Giuliani" la serata...

GIULIANI: a Giuliani gli è stato detto di tutto "scemo", "imbecille" "fanfarone", "sciamano", chi più ne vuole più ne dica. Sono veramente felice oggi 12 marzo 2010, è un grande riconoscimento, è la più grande soddisfazione. E' con il più grande orgoglio che io dico grazie a tutti coloro che mi hanno creduto. Speriamo che questa cosa possa tornare utile per l'umanità. Ecco, questo mi inorgoglisce e solo questo a noi interessava.

MESSORA: questo tra l'altro arriva subito dopo il proscioglimento dall'accusa di procurato allarme per i fatti di Sulmona, anche lì una grave accusa infamante che è stata architettata dalla stessa cricca di persone che adesso si trovano o agli arresti oppure direttamente indagate e in qualche modo ha cercato di oscurare, di censurare di osteggiare la circolazione delle informazioni per quanto riguarda la ricerca e la prevenzione sui terremoti. Ecco, ricordiamolo perché purtroppo la notizia dell'accusa di procurato allarme è circolata tantissimo sui media, mentre al contrario la notizia del tuo proscioglimento, che è avvenuto recentemente, per la non sussistenza dei fatti, tra l'altro con una motivazione che il GIP ha voluto sottolineare ovvero che il gas radon può essere associato ai precursori per i terremoti, questa notizia non è circolata assolutamente.

GIULIANI: sì, è stato il più bel regalo di natale che potessi avere, perché è avvenuta il 23 di dicembre proprio al rientro dagli Stati Uniti quando andai a San Francisco per presentare al congresso, all'Agu Fall Meeting di San Francisco, il talk in cui spiegavo a tutto il comitato scientifico internazionale presente della tecnica e del metodo che noi avevamo utilizzato dal 2000. E' stato il regalo più bello che potessi ottenere, Perché? Perché il riconoscimento è stato, tra l'altro, scientifico oltre che a livello legale. Non solo, ma come ci tengo a ripetere, nonostante la potenza che avessi di fronte, è che io che sono un piccolo granello di polvere nei confronti di tutte quelle persone che erano un muro in cemento armato e che oggi viene sgretolato... Non ho parole, non ho parole per dire di fronte a chi ci troviamo, di fronte alla superbia, di fronte a tutte queste cose io sono esterrefatto ma nello stesso tempo felice e contento per la soddisfazione che provano tutte quelle persone che hanno creduto nella nostra ricerca, tutte quelle persone che pur non avendo una conoscenza scientifica non sarebbero state in grado di poter giudicare ed accettare, non solo, ma bombardate dalle false notizie che venivano date loro proprio da questi personaggi che avevano la responsabilità di attendere alla vita di tutti gli aquilani. E proprio di tutto questo io devo dire grazie ad un giudice, devo dire grazie a delle persone che mi stanno aiutando e mi hanno aiutato a far riconoscere e a portare avanti questa scoperta, perché questa scoperta permetterà - e di questo sono orgoglioso e felice - nel prossimo, ma proprio prossimo futuro, di poter salvare delle vite umane.

MESSORA: sono gli utenti che ti hanno seguito da oltre un anno e per la precisione su questo blog, quelli di questo blog che ben ti conoscono e conoscono più nel dettaglio le tue ricerche, perché i media tradizionali purtroppo non offrivano spunti in questo senso, sono questi utenti che ti ringraziano per aver proseguito, per aver combattuto questa battaglia e per aver raggiunto un piccolo traguardo oggi con una crepa nel muro dell'establishment scientifico che finalmente inizia ad ammettere che tra le emissioni di gas radon, le sue variazioni in senso positivo e in senso negativo, e i terremoti, il verificarsi dei sismi esiste un legame certificato addirittura da una sezione dell'INGV.

GIULIANI: permettimi questo, di ringraziare il tuo blog, i tuoi interventi, tutti i tuoi fans e tutti quelli su Facebook, i fans che in continuazione mi scrivono e che hanno aperto tanti forum. Ti devo ringraziare perché sei stato una di quelle persone che hanno saputo pilotare, anche a livello giornalistico, ponendosi un attimino fuori dalla contesa, ma hanno saputo dare la voce vera, la voce che non era di parte, dicendo “guardiamo, pensiamo, studiamo, osserviamo, vediamo se può essere vero”, senza infangare e senza bruciare al rogo una persona che portava avanti delle idee scientifiche corroborate dai propri dati, dai propri risultati. Io di questo ringrazio te e tutte le persone che in qualche modo sono legate a te attraverso il lavoro che tu fai. Ti ringrazio per il giornalista che sei.

MESSORA: mi complimento ancora per questa splendida notizia. Ci segneremo queste data. Seguiremo sempre da vicino gli sviluppi della vicenda e delle tue ricerche, come abbiamo sempre fatto. Ciao Giampaolo.

GIULIANI: grazie Claudio, ciao "

A questo link una precisazione dell'INGV che, più che convincere, appare piuttosto una pervicace difesa del dogma: i terremoti non si possono prevedere (almeno finchè gli studi li condurremo noi). xxx

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mercoledì 10 marzo 2010

Giorgio Napolitano - ?Il golpe sventato?



Mer. 10.03.2010 - Dal sito "AgoràVox" (10.03.2010).

" C’è un aspetto nell’autodifesa del Presidente della Repubblica che, mi pare, nessuno ha analizzato con la dovuta severità, perché tutti - compreso questo blogger - sono stati travolti dallo tsunami di illegalità introdotta dal DL sulle regionali. E’ come un thriller: una volta scoperto l’assassino, le ultime pagine che descrivono i collegamenti mancanti si scorrono via senza tanta attenzione. Ormai il caso è risolto.

Nella sua lettera pubblica (ed irrituale, anche se non è la prima volta) Napolitano, una volta spiegati i motivi della sua firma su quel nero foglio di carta, sembra ricordare le ovvietà sulla sua funzione "di indipendente e imparziale svolgimento del ruolo, e di rigoroso esercizio delle prerogative, che la Costituzione attribuisce al Presidente della Repubblica, nei limiti segnati dalla stessa Carta e in spirito di leale cooperazione istituzionale". Le solite cose. xxx

xxx Invece, rileggendola, quella lettera contiene più di un accenno a fatti sconvolgenti. Il Presidente parla di "un teso incontro giovedì sera" con Berlusconi: "La vicenda è stata molto spinosa, fonte di gravi contrasti e divisioni" che, denuncia, "ha messo in evidenza l’acuirsi non solo di tensioni politiche, ma di serie tensioni istituzionali". Napolitano infine ammonisce Berlusconi a rispettare "costantemente le funzioni e i poteri" del Capo dello Stato.

Attenzione a quattro termini usati uno dietro l’altro dall’uomo che si è sempre distinto per il suo equilibrio: "teso", "gravi", "serie" e "poteri". Un uso ridondante della grammatica in un momento di tensione, o un messaggio chiaro a qualcuno che deve capire?

Ammettiamo vera la seconda ipotesi. Cos’è successo al Quirinale (e al telefono, c’è da presumere), tanto che il consiglio dei ministri - indetto per il tardo pomeriggio - è stato più volte rimandato e si è tenuto solo in serata? Di preciso forse non lo sapremo mai, ma - conoscendo ormai troppo bene Berlusconi - viene un brivido lungo la schiena al solo pensarci.

E’ possibile che, di fronte ai reiterati dinieghi di Napolitano di firmare un testo manifestamente illegittimo, il capo del Governo lo abbia minacciato? Possibile sì, vista la sua arroganza. Possibile sì, visto il suo disprezzo per ogni regola democratica. Possibile sì, visto che il nostro ha bisogno di vincere con tutti i mezzi, tutti, nessuno escluso.

E di che cosa può aver minacciato il capo dello Stato? E’ stato paventato un ricorso anche alla forza, visto che i legami con qualche vertice delle forze armate Berlusconi deve averli sempre, mai interrotti tra i fratelli muratori della loggia P2 di Gelli? Ed è solo un caso che solo poche ore prima il ministro della difesa fosse uscito con quell’affermazione infelice che aveva fatto gridare l’opposizione alla minaccia di una seconda marcia su Roma?

Se disgraziatamente è successo qualcosa di simile, giustamente Di Pietro può gridare al golpe, non perpetrato però dal Capo dello Stato, ma da questi scongiurato, opponendosi tenacemente con tutte le sue forze ad un testo eversivo, e firmando infine un decreto sotto dettatura.

Nei thriller tre indizi fanno una prova. Qualcuno riuscirà mai a spiegarci come sono andate esattamente le cose? "

Condivido l'analisi relativa alle parole di Napolitano. Credo viceversa che non si tratti, semmai, di un golpe sventato da parte del Presidente della Repubblica, piuttosto di un pericoloso suo cedimento all'arroganza sfrontata, non il primo, che può indurre i temerari a ritenere di potersi impunemente continuare a comportare così. Abbiamo fin qui assistito ad un crescendo di spinte prevaricatrici, l'assecondamento dell'una, non ha certo evitato la successiva.

E' la fermezza, ritengo, che potrà portare gli attentatori della Carta costituzionale a fermarsi, oppure a giocare il tutto per tutto, a carte scoperte..., ma, come dice Beppe Grillo, ?gli conviene?
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